martedì 12 ottobre 2010
venerdì 8 ottobre 2010
Piacere, sono un po' incinta

The Road

REGIA: John Hillcoat SCENEGGIATURA: Joe Penhall ATTORI: Viggo Mortensen, Kodi Smit-McPhee, Charlize Theron, Robert Duvall, Guy Pearce, Molly Parker, Garret Dillahunt, Michael K. Williams, Bob Jennings, Jack Erdie, Brenna Roth
Robin Hood

REGIA: Ridley Scott SCENEGGIATURA: Brian Helgeland ATTORI: Russell Crowe, Cate Blanchett, Scott Grimes, Kevin Durand, Mark Strong, Alan Doyle, Matthew Macfadyen, Danny Huston, William Hurt, Max von Sydow, Oscar Isaac, Eileen Atkins, Léa Seydoux, Bronson Webb, Robert Pugh
La regina dei castelli di carta

Benvenuti a Zombieland

REGIA: Ruben Fleischer SCENEGGIATURA: Rhett Reese, Paul Wernick ATTORI: Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Amber Heard, Bill Murray, Emma Stone, Abigail Breslin, Derek Graf
Manolete - Fra mito e passione

REGIA: Menno Meyjes SCENEGGIATURA: Menno Meyjes ATTORI: Adrien Brody, Penélope Cruz, Nacho Aldeguer, Juan Echanove, Josep Linuesa, Ann Mitchell, Santiago Segura
E' complicato

REGIA: Nancy Meyers SCENEGGIATURA: Nancy Meyers ATTORI: Meryl Streep, Alec Baldwin, Steve Martin, John Krasinski, Hunter Parrish, Rita Wilson, Daryl Sabara, Lake Bell, Zoe Kazan, Geneva Carr, Mary Kay Place, Alexandra Wentworth, Blanchard Ryan, Nancy Meyers
La città verrà distrutta all'alba

REGIA: Breck Eisner SCENEGGIATURA: Scott Kosar, Ray Wright ATTORI: Timothy Olyphant, Radha Mitchell, Danielle Panabaker, Joe Anderson, Lisa K. Wyatt, Christie Lynn Smith, Preston Bailey, Larry Cedar, Brett Wagner, Joe Reegan, Brett Rickaby, John Aylward, Glenn Morshower, Gregory Sporleder
From Paris with Love

Invictus

Legion

Solomon Kane

REGIA: Michael J. Bassett SCENEGGIATURA: Michael J. Bassett ATTORI: James Purefoy, Max von Sydow, Jason Flemyng, Rachel Hurd-Wood, Pete Postlethwaite, Alice Krige, Philip Winchester, Mackenzie Crook, Samuel Roukin, Geoff Bell, Ian Whyte
giovedì 7 ottobre 2010
5 appuntamenti per farla innamorare

REGIA: Nia Vardalos SCENEGGIATURA: Nia Vardalos ATTORI: Nia Vardalos, John Corbett, Stephen Guarino, Amir Arison, Zoe Kazan, Gary Wilmes, Mike Starr, Judah Friedlander, Rachel Dratch, Jay O. Sanders, Lynda Gravatt, Suzanne Shepherd, Ward Horton
La fontana dell'amore

REGIA: Mark Steven Johnson SCENEGGIATURA: Mark Steven Johnson, David Diamond, David Weissman ATTORI: Kristen Bell, Alexis Dziena, Josh Duhamel, Will Arnett, Danny De Vito, Jon Heder, Anjelica Huston, Dax Shepard
La papessa

REGIA: Sönke Wortmann ATTORI: Johanna Wokalek, David Wenham, John Goodman, Iain Glen, Edward Petherbridge, Anatole Taubman, Lotte Flack, Tigerlily Hutchinson, Jördis Triebel, Gerald Alexander Held, Oliver Cotton, Nicholas Woodeson, Claudia Michelsen, Oliver Nagele, Christian Redl, Marc Bischoff, Suzanne Bertish, Tom Strauss
Shadow

Un microfono per due

Poliziotti Fuori

Lei è troppo per me

The Final Destination 3D

Miss Marzo

venerdì 1 ottobre 2010
Urlo

Nel 1955 alla Six Gallery di San Francisco, il giovane poeta Allen Ginsberg recita per la prima volta in pubblico quello che diventerà il manifesto poetico dell'intera cultura Beat americana: "Howl". Nel suo ululato lamentoso e lacerante risiedono gran parte delle esperienze biografiche dell'autore e tutta la forza immaginifica della sua forma poetica. Qualche anno dopo, in seguito alla pubblicazione del poema da parte del City Light Bookstore, l'editore Lawrence Ferlinghetti e l'"ululato" di Ginsberg sono sotto accusa da parte della comunità americana per i contenuti osceni e il dubbio valore letterario.
Dopo essersi incrociati a distanza nel ricordo della figura di Harvey Milk, i nomi di Gus Van Sant e Rob Epstein (autore del documentario che ha dato vita al film con Sean Penn) si uniscono in un'opera che ha ancora una volta come sfondo il fermento culturale di San Francisco. Le quattro parti del lamento poetico e allucinato di Allen Ginsberg si convertono in altrettanti stili e formati all'interno di un'opera che somma alla passione letteraria, un biopic sugli anni giovanili del più importante poeta beat, un pamphlet storico-critico sulla libertà d'espressione e l'intenzione di contenere in immagini suggestive l'essenza dei versi poetici. I due documentaristi Epstein e Friedman utilizzano gli strumenti di ricerca del documentario a fini finzionali e costruiscono la struttura del loro lavoro su frammenti discontinui e paralleli, alternando così una messa in scena dal taglio documentaristico per ricostruire il celebre reading della Six Gallery e le interviste a Ginsberg, con una drammatizzazione del processo all'editore e delle dichiarazioni dei vari critici letterari intervenuti e una serie di sequenze animate.
La patina glamour e intellettualmente sommessa del Sundance Festival servirebbe a dare unità al progetto, ma né essa né la fotografia vintage di Edward Lachman (capace di adattarsi tanto alle esigenze del documentario, come ai tempi di Lampi sull'acqua di Wenders, che ai più recenti progetti "filologici" di Todd Haynes), riescono a dare una certa omogeneità al fluire dei frammenti. Fra i quali sono soprattutto le sequenze animate a ridare spirito ai versi del giovane Ginsberg attraverso una sorta di Fantasia che viaggia a tempo di metrica e fluisce fra le note di Gershwin e di Carter Burwell, muovendosi fra la terra e il cielo, fra gli amplessi e il dolore, fra il buio e la luce.
Ma nel complesso, l'impressione è quella di trovarsi davanti ad un ipertesto multimediale che sviscera in modo analitico il poema, cercando un dialogo virtuale con lo spettatore che non riesce ad andare oltre la didattica e la pedagogia.
Un film di Rob Epstein, Jeffrey Friedman. Con James Franco, Todd Rotondi, Jon Prescott, Aaron Tveit, David Strathairn. continua»
«continua
Jon Hamm, Andrew Rogers, Bob Balaban, Mary-Louise Parker, Heather Klar, Kadance Frank, Treat Williams, Joe Toronto, Alessandro Nivola, Jeff Daniels, Alan Alda, Paul Rudd, Allen Ginsberg, Sean Patrick Reilly, Cecilia Foss
Titolo originale Howl. Drammatico, durata 90 min. - USA 2010. - Fandango uscita venerdì 27 agosto 2010.
La nostra vita
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Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana e vive con la moglie Elena e i due figli, in attesa del terzo. Gran lavoratore e marito devoto e innamorato, rimane sconvolto e impreparato dalla morte che raggiunge la donna, proprio mentre sta dando la vita al piccolo Vasco. Incapace di fronteggiare il dolore, si mette in testa di dover risarcire i figli, dandogli tutte quelle cose che, se non altro, si possono comperare. Si infila così in un affare più grosso di lui, dalle ripercussioni economiche e morali.
Daniele Luchetti non è tra i registi più prolifici del nostro panorama, ma quando parla lo fa con qualcosa da dire, con una formula di regia da sperimentare, con una curiosità sincera da soddisfare prima ancora per se stesso che per il pubblico.
Con La nostra vita, titolo troppo grande o troppo piccolo, a seconda della prospettiva, va a guardare il mondo delle nuove borgate romane (ma non solo): quei conglomerati di recente costruzione, esclusi dai servizi culturali della città ma abitati dalle giovani famiglie, dai bambini, luoghi tutt'altro che tristi o ignoranti. Sugli abitanti di questo mondo, molto più “persone” che “personaggi”, e sugli immigrati con cui dividono l'ambiente di vita e di lavoro, lo sguardo di Luchetti è fermo, non solo apregiudiziale ma empatico, onesto, forse ottimista. Nulla, dei macrodifetti del cinema italiano borghese, pare riguardarlo. Eppure la squadra al lavoro è quello, alla sceneggiatura ci sono sempre Rulli e Petraglia (sempre bravi, certo, ma sempre loro), alle musiche Piersanti, alle scenografie Basili. Professionisti evidentemente in grado di lavorare vario e meglio, se messi nelle condizioni.
Il film di Luchetti può conquistare o meno, per esempio la performance di Elio Germano, così improntata al massimo del realismo psicologico, è sempre ad un passo dal finire sopra le righe e dal rivelare la recitazione anziché cancellarla, e il film soffre un poco del fatto di essere un film su un personaggio (in continuità ideale con quello di Mio fratello è figlio unico) più che su una storia, ma non c'è dubbio che segni un punto e a capo. Forse non è ancora un nuovo inizio, ma è certamente un film di transizione, che di una nuova modalità mette le basi e rispetto al quale non sarà più facile fare come se niente fosse i film di prima.
Un film di Daniele Luchetti. Con Elio Germano, Raoul Bova, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti, Stefania Montorsi. continua»
«continua
Giorgio Colangeli, Alina Madalina Berzunteanu, Marius Ignat, Awa Ly, Emiliano Campagnola, Alina Berzunteanu
Commedia, durata 95 min. - Italia, Francia 2010. - 01 Distribution uscita venerdì 21 maggio 2010.
Miral

Gerusalemme 1948. Hindi Hussein incontra nella strada 55 bambini palestinesi orfani che hanno perso i loro cari in un attacco israeliano. Li porta a casa sua e offre loro rifugio. Nel giro di pochi mesi gli orfani che ricevono aiuto da lei raggiungono il numero di 2000. La casa di Hindi si trasforma nell'Istituto Al-Tifl Al-Arabi (La Casa dei Bambini) divenendo simbolo di speranza e di istruzione per i più piccoli travolti dal conflitto. Trent'anni dopo sarà ospite della Casa un abambina di sette anni la cui madre si è suicidata. Si tratta di Miral che, una volta divenuta una ragazza decide di impegnarsi attivamente a favore del suo popolo rischiando in prima persona e vivendo sulla sua pelle le contraddizioni di quella complessa condizione politica e sociale.
Miral è il nome di un fiore che cresce ai bordi delle strade, uno di quelli che sbocciano a migliaia ma che pochi notano. Julian Schnabel, artista a tutto tondo e da sempre attento a vicende di chi viene posto dalla vita sul difficile ed arduo crinale delle scelte determinanti, non poteva non dare attenzione al libro di Rula Jebreal che mescola storie tutte rigorosamente vere perché, come afferma, “Non esiste spazio per l'immaginazione nel Medio Oriente. Puoi solo raccontare quello che hai visto coi tuoi stessi occhi. Ogni singolo giorno questo luogo ti obbliga a decidere chi devi essere e cosa devi fare. E' un qualcosa che ti viene imposto”. La vicenda narrata nel libro però ha finito con l'imporsi alla densa visionarietà di Schnabel quasi forzandolo a un didascalismo che può risultare sicuramente efficace per un pubblico giovane (che poco o nulla sa delle vicende mediorientali) ma che fa rimpiangere la complessità stilistica de Lo scafandro e la farfalla.
Perché se Hindi è il fil rouge che unisce le storie personali ci troviamo poi a seguire ciò che accade a Nadia e a sua figlia Miral senza che alcuno scatto narrativo ci aiuti ad entrare ‘dentro' le loro storie. Le osserviamo, con tristezza così come Miral bambina quando vede abbattere, senza alcuna ragione se non quella del più forte, una povera abitazione palestinese. Schnabel sembra ritrovare la propria vena (quasi che prima avesse ‘voluto' aderire quanto più possibile all'esperienza tradotta in libro dalla sua attuale compagna) quando in Miral si fanno sempre più laceranti le contraddizioni tra l'ideologia e l'incontro con le persone reali obbligandola a decodificare ciò che la circonda con uno sguardo profondamente diverso ma non per questo acquiescente.
Un film di Julian Schnabel. Con Hiam Abbass, Freida Pinto, Yasmine Al Massri, Ruba Blal, Alexander Siddig. continua»
«continua
Omar Metwally, Willem Dafoe, Vanessa Redgrave, Stella Schnabel, Makram Khoury, Lana Zreik, Doraid Liddawi, Jamil Khoury, Shredi Jabarin
Drammatico, durata 112 min. - India, Israele, Francia, Italia 2010. - Eagle Pictures uscita venerdì 3 settembre 2010.
The American

Jack è un killer privo di scrupoli. Una missione finita tragicamente in Scandinavia lo spinge a cercare un periodo di pausa. Il suo committente di origine russa gli trova un rifugio sulle montagne abruzzesi e Jack cerca di non risultare reperibile neanche per lui. Un giorno però, chiamandolo da un telefono pubblico, si sente fare la proposta di costruire e montare un fucile ad alta precisione che però non sarà lui a dover utilizzare. Jack ha bisogno della solitudine che si è andato a cercare ma, al contempo, vuole avere una donna. La trova in Clara che si prostituisce in una casa di appuntamenti. Il rapporto tra i due si trasforma pian piano in qualcosa di diverso.
Ci sono sfide che al cinema sono estremamente rischiose. Ad esempio quella di voler raccontare (ancora una volta) il desiderio di vita provato da un uomo che ha sempre procurato la morte. Per farlo, appoggiandosi a un libro pubblicato 20 anni fa (“A Very Private Gentleman” di Martin Booth). Il confronto, inevitabile, con film che sono divenuti dei classici può essere vinto solo se alla regia c'è un regista dallo sguardo particolarmente sensibile e davanti alla macchina da presa un attore capace di rendere credibile e ‘moderno' il suo personaggio. L'accoppiata vincente è data da Anton Corbijn e George Clooney a cui si aggiunge un paesaggio capace di offrire non solo sfondi suggestivi ma vicoli, pietre direi quasi ‘aria' estremamente originali. Corbijn decide di ‘violare' visivamente l'isolamento di Jack scrutandone però con meticolosità da voyeurista dell'animo ogni singolo gesto che conduce alla preparazione di uno strumento di morte sicura. Non sarà Jack a dover schiacciare quel grilletto ma sarà stato lui a garantirne la precisione mortifera.
Per un ruolo del genere occorre un attore che sappia dare ai dettagli dei gesti, alle inflessioni dei non frequenti dialoghi, all'aggrottarsi di un sopracciglio l'intensità necessaria senza forzature. Clooney ci riesce ed anche se va incontro ad un finale ad alto tasso di retorica (l'unica di tutto il film) lo fa con la classe che gli è usuale. Paolo Bonacelli e Violante Placido si cuciono addosso due personaggi che consentono loro di sfruttare doti già mostrate in passato contribuendo all'esito finale. Che superficialmente può essere classificato come un ‘deja vu'. Quello che invece non è.
Un film di Anton Corbijn. Con George Clooney, Violante Placido, Thekla Reuten, Paolo Bonacelli, Bruce Altman. continua»
«continua
Filippo Timi, Irina Björklund, Samuli Vauramo, Patrizio Pelizzi, Lars Hjelm, Johan Leysen, Giorgio Gobbi, Silvana Bosi, Guido Palliggiano, Antonio Rampino, Ilaria Cramerotti, Angelica Novak, Raffaele Serao, Anna Foglietta, Sandro Dori
Drammatico, durata 105 min. - USA 2010. - Universal Pictures uscita venerdì 10 settembre 2010.
20 sigarette

Senza un lavoro fisso e disoccupato sentimentalmente, Aureliano Amadei sogna il cinema. Per il momento è un giovane filmaker vicino agli interessi dei centri sociali e lontano dalle responsabilità da adulto. Quando il cineasta Stefano Rolla gli propone il ruolo di assistente per un film da girare in Iraq, accetta la proposta, prepara frettolosamente i bagagli e si avvia a intraprendere la sua personale missione. Caso e sfortuna decidono il suo destino: il 12 novembre 2003 si troverà vittima dell'attentato terroristico di Nasiriyya. Rimarrà ferito ma abbastanza vivo da tornare in Italia per raccontare la sua storia.
Accettare che un ragazzo qualsiasi, dagli ideali ingenui e dallo sguardo scanzonato, sia coinvolto in un attacco terroristico, ci costringe a riflettere sul senso della missione italiana in Iraq. Non serve essere pacifisti per pensare che in quello strano mescolamento di disciplina militare dell'esercito e anarchia ideale di un aspirante artista sia accaduto qualcosa di indegno. La storia è vera; è talmente sentita che la regia risponde perfettamente alle esigenze di realismo dell'autore. Il tremolio delle riprese a camera a mano e l'immedesimazione costrittiva della soggettiva - scelta azzardata ma efficace – sono gli strumenti visivi adatti a restituire la tragicità del soggetto. Il risultato sorprende perchè la scelta rende corporee scene di rara crudeltà, evitando con intelligenza il rischio della retorica spettacolare tipica del piccolo schermo, così presente nei servizi giornalistici o nel finto cordoglio politico. Il legame emotivo tra spettatore e regista non si appoggia su banali trucchi di sceneggiatura ma è il risultato di un lavoro onesto che fa vibrare le corde dell'anima. E malgrado qualche chiarificazione di troppo, che si avvicina ad un'affettata didascalia da manuale (lo scontro con i militari in ospedale o la presentazione finale del libro), il film scorre sulla linea di un realismo ostinato che distrugge gli appigli di buonismo e propone l'annullamento della guerra in nome di una pace fatta, sì di contrasti, ma più vicina alla dignità delle persone.
La colonna sonora di Louis Siciliano accompagna l'andamento narrativo con un'accurata sovrapposizione di forma e contenuto: musiche smaliziate per la vita in centro sociale e ritmi più serrati e angoscianti per quella al campo militare. Le venti sigarette del titolo, fumate con disinvoltura dal convincente Vinicio Marchioni, bruciano lo scorrere del tempo. E insieme al fumo, mozzicone dopo mozzicone, prende corpo una consapevolezza rara che dimostra l'inutilità di un militarismo sfrenato. Riflessione scontata? Forse. Ma drammaticamente indispensabile.
Un film di Aureliano Amadei. Con Vinicio Marchioni, Carolina Crescentini, Giorgio Colangeli, Orsetta De Rossi, Alberto Basaluzzo.
Edoardo Pesce, Luciano Virgilio, Gisella Burinato, Duccio Camerini, Giovanni Carroni, Vanni Fois, Massimo Popolizio, Nicola Nocella, Rocco Capraro, Silvio Laviano
Drammatico, durata 94 min. - Italia 2010. - Cinecittà Luce uscita mercoledì 8 settembre 2010.
Resident Evil: Afterlife

In un mondo devastato da una infezione virale che trasforma le proprie vittime in zombie, Alice (Milla Jovovich) continua il suo viaggio alla ricerca di sopravvissuti per guidarli verso la salvezza. La sua battaglia mortale con la Umbrella Corporation raggiunge nuove svolte, e Alice trova l'aiuto inaspettato di un vecchio amico.
Una nuova guida che promette un posto al sicuro dagli zombie li conduce a Los Angeles, ma quando il gruppo arriva in città scopre che è stata completamente invasa da migliaia di zombie: Alice e i suoi amici stanno per cadere in una trappola mortale...
Regia: Paul Anderson
Paese: Gran Bretagna, Germania, USA 2010
Durata: 97 Min
Uscita: 10-09-2010
Attori: Milla Jovovich, Wentworth Miller, Ali Larter, Shawn Roberts, Spencer Locke, Kacey Barnfield, Kim Coates, Boris Kodjoe, Sergio Peris-Mencheta, Norman Yeung
Mangia, prega, ama

Liz Gilbert (Julia Roberts) ha tutto ciò che una donna moderna può sognare, un marito, una casa e una carriera di successo, ma come tante altre donne è insoddisfatta, confusa e alla ricerca di cosa effettivamente desidera dalla vita. Appena divorziata, trovandosi ad un bivio, Liz decide di allontanarsi dal suo mondo rischiando tutto. Intraprende un viaggio intorno al mondo per tagliare con il passato e ritrovare se stessa. In Italia riscopre il piacere di mangiare, in India arricchisce la sua spiritualità e, inaspettatamente, a Bali ritrova il suo equilibrio interiore grazie al vero amore. Tratto dal romanzo bestseller di Elizabeth Gilbert, Mangia Prega Ama è la prova di come non esista un solo modo di amare la vita e girare il mondo.
Regia: Ryan Murphy
Paese: USA 2010
Durata: 140 Min
Uscita: 17-09-2010
Attori: Julia Roberts, James Franco, Javier Bardem, Billy Crudup, Richard Jenkins, Viola Davis, Tuva Novotny, Ali Khan, Lidia Biondi, Arlene Tur
La solitudine dei numeri primi

Alice ha sette anni e odia la scuola di sci, ma suo padre la obbliga ad andarci. È una mattina di nebbia fitta, lei ha freddo e il latte della colazione le pesa sullo stomaco. In cima alla seggiovia si separa dai compagni e, nascosta nella nebbia, se la fa addosso. Per la vergogna decide di scendere a valle da sola, ma finisce fuori pista, spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canalone innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno.
Mattia è un ragazzino intelligente con una gemella ritardata, Michela. La presenza costante della sorella umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei. Per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia decide di lasciare Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei.
Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e di Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti (Alba Rohrwacher e Luca Marinelli). Le loro esistenze, così profondamente segnate, si incroceranno e i due protagonisti si scopriranno strettamente uniti eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano primi gemelli: due numeri primi separati da un solo numero pari, vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.
Regia: Saverio Costanzo
Paese: Italia, Francia, Germania 2010
Durata: 118 Min
Uscita: 10-09-2010
Attori: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Isabella Rossellini, Filippo Timi
Fratelli in erba

Il film diretto da Tim Blake Nelson narra la vita di un professore di filosofia alla Ivy League Bill Kincaid (Edward Norton).
Costretto a tornare nella sua città natale in Oklaoma, dove vive il suo gemello (semre Norton), un coltivatore d'erba e marjiuana, il docente resterà coinvolto in un losco piano organizzato dal fratello per smascherare un importante signore della droga.
Regia: Tim Blake Nelson
Paese: USA 2009
Durata: 105 Min
Uscita: 17-09-2010
Attori: Edward Norton, Susan Sarandon, Lucy DeVito, Kent Jude Bernard, Amelia Campbell, Tim Blake Nelson, Leo Fabian, Tina Parker, Ty Burrell, Richard Dreyfuss, Tim Ware
The horde

Appena giunti sul posto, la vendetta personale dei poliziotti si trasforma in un incubo.
Intrappolati dal nemico, si aspettano di venire uccisi da un momento all’altro, quando accade l’impensabile: orde di creature sanguinarie assediano il palazzo e li attaccano con rara violenza.
Rifugiati sul tetto, i sopravvissuti scoprono sbigottiti che il mondo è piombato nel caos.
Centinaia di cadaveri formano una massa informe nelle strade che si estende fino all’orizzonte, rivelando una capitale incendiata.
Soli e feriti, nutriti da un odio reciproco, poliziotti e malviventi non hanno altra scelta che unire le forze e tentare di sopravvivere.
Li attendono tredici esigui piani devastati e invasi da creature voraci. Ma la minaccia più grave non è quella che si crede.
Regia: Benjamin Rocher, Yannick Dahan
Paese: Francia 2009
Durata: 90 Min
Uscita: 01-10-2010
Attori: Eriq Ebouaney, Jo Prestia, Jean-Pierre Martins, Aurélien Recoing, Claude Perron, Alain Figlarz, Yves Pignot, Laurent Demianoff, Doudou Masta, Antoine Oppenheim
La pecora nera
Regia: Ascanio Celestini Paese: Italia 2010 Durata: 93 Min Uscita: 01-10-2010 Attori: Ascanio Celestini, Maya Sansa, Giorgio Tirabassi, Luisa De Santis, Barbara Valmorin, Nicola Rignanese, Luigi Fedele, Alessia Berardi, Alessandro Marverti, Mauro Marchetti
Nicola è un ragazzo nato nei "favolosi anni '60": un ragazzo difficile, una pecora nera, con molti problemi a scuola e nella vita, dovuti al difficile ambiente familiare in cui è cresciuto: un padre severo, una madre con problemi psichiatrici chiusa in manicomio e una nonna contadina. Nicola verrà presto considerato come pazzo e, nella sua solitudine, non gli resta che crearsi un amico immaginario.

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