Dopo il colpo di stato militare del 1973, tutti i più stretti collaboratori e ministri di Salvador Allende vengono rinchiusi nel campo di concentramento dell'isola di Dawson, all'imboccatura dello Stretto di Magellano (soprannominata la Guantanamo cilena) dove, per cancellarne le identità, sono ribattezzati con un numero. Grazie alle pressioni della Croce Rossa Internazionale viene loro risparmiata la vita, ma non il clima inospitale, le torture e i lavori forzati. Trent'anni dopo, alcuni sopravvissuti tornano sull'isola e ritrovano il luogo in cui hanno imparato a sopravvivere in condizioni estreme, riproponendo persino in prigionia i ruoli politici che avevano nel governo. A riceverli, i carcerieri di un tempo, oggi funzionari del potere democratico. Il leggendaroi regista si ispira al libro autobiografico di Sergio Bitar ministro di Allende, all'epoca della prigionia, numero 10 del titolo. A Littin, vissuto a lungo in esilio, Gabriel Garcia Marquez ha dedicato il libro 'Le avventure di Miguel Littin, clandestino in Cile'.RegistaMiguel Littin ha diretto il suo primo lungometraggio El Chacal de Nahueltoronel 1970 a cui è seguito il documentario Compañero Presidente(1971), basato su una conversazione con Salvador Allende. Nel 1973, ha lasciato il Cile in seguito al colpo di stato militare e si è trasferito in Messico. Successivamente ha ricevuto due nomination agli Oscar® per Actas de Marusia(Storia di un massarco, 1975) e Alsino y el Cóndor(1982).
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