
A quattro anni dalla ricostruzione fantastica della battaglia dei 300 che tennero testa a un milione (modello di audacia e sacrificio preso in prestito dalla striscia di Frank Miller) arriva sugli schermi Scontro tra titani, opera cinematografica a metà tra il remake rivisto e corretto del film di Desmond Davis e una lezione (distorta) di mitologia greca.
Phil Hay e Matt Manfredi, che insieme avevano già firmato gli action Lo smoking e Æon Flux, rimettono le mani sulla sceneggiatura di Travis Beacham – che a sua volta si basava su quella “originale” di Beverley Cross – e la trasformano in uno script che mescola mito, romanticismo e avventura e, allo stesso tempo, esplora il rapporto genitore-figlio attraverso le figure leggendarie di Zeus e Perseo.
Scontro tra titani è si il remake del film del 1981, ma grazie alla traduzione moderna di Hay e Manfredi, alla regia di Louis Leterrier (Danny the Dog, Transporter: Extreme, L'incredibile Hulk), alla fotografia di Peter Menzies Jr. (Lara Croft: Tomb Raider) e a un nutrito staff di esperti degli effetti speciali si propone di cancellare ogni traccia del suo predecessore. Non è del tutto vero (anche se basterebbe mettere a confronto i due trailer per notare la differenza) in quanto il francese Leterrier è un fan del film originale – che vantava la presenza di Ray Harryhausen in veste di produttore e creatore dei “trucchi”, nonché di un cast di rilievo – e ha fatto carte false per assicurarsi l'incarico ottenendo poi il posto da regista grazie al lavoro svolto con Hulk e alla battuta: “in fondo sempre di super eroi si tratta!”.
A indossare la tunica del re degli Dei che fu di Laurence Olivier è Liam Neeson cui figlio Perseo (Sam Worthington), cresciuto come uomo tra gli uomini, deve riuscire a battere il dio degli Inferi Ade (Ralph Fiennes) prima che questi si appropri del potere del padre e porti l'inferno sulla terra. Partito alla volta dei mondi proibiti per intraprendere la pericola missione a capo di un esercito di temerari guerrieri, Perseo dovrà vedersela con Medusa, la Gorgone mortale. Nell'impresa verrà aiutato dalla sacerdotessa Io (Gemma Arterton), personaggio mitologico cui funzione e collocazione leggendaria è stata modificata dagli sceneggiatori per creare una parentesi romantica tra i due giovani. Follia? Questa è Hollywood!
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